Il Regno delle due Sicilie

Il Regno delle Due Sicilie, noto anche come Regno di Napoli e Regno di Sicilia, era uno dei più importanti Stati a livello europeo prima dell’unificazione. La sua posizione geografica strategica e la sua ricchezza economica lo resero un obiettivo strategico nel Mediterraneo. Il Regno delle Due Sicilie, il più ricco della penisola, era davvero retrogrado o fu diffamato per giustificare l’attacco preunitario?

AUT. Salvatore Scarfone

L'Inno Nazionale del Regno delle due Sicilie

L’inno del Regno delle Due Sicilie venne creato nel 1787 da Giovanni Paisiello, su richiesta di Re Ferdinando IV. Questo pezzo musicale, più di qualsiasi altro, rappresenta il sentimento della nazione, la sua forza e il suo potere, e quindi giustifica la sua scelta come inno nazionale del Regno.

Storia del Regno delle due Sicilie

La dinastia dei Borbone ha esercitato il suo dominio sul territorio dell’Italia Meridionale per un lungo periodo, che va dal 1734 al 1860. Durante questo periodo, i Borbone hanno governato su una vasta regione che comprendeva le attuali regioni del Sud Italia, mantenendo il controllo su città importanti come Napoli, Palermo e altre aree del Mezzogiorno. Durante il loro regno, i Borbone hanno portato avanti significative trasformazioni politiche, sociali ed economiche che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia del Sud Italia. La presenza dei Borbone ha avuto un impatto profondo sulla cultura e sull’identità delle regioni meridionali, lasciando un’eredità che si riflette ancora oggi nella gastronomia, nell’architettura e nelle tradizioni locali.

Il giglio è il simbolo della famiglia Borbone

Le origini: il Regno di Napoli

Re Carlo di Borbone

Carlo di Borbone è comunemente riconosciuto come il primo Re di Napoli della dinastia borbonica e il principale restauratore del Regno. Tuttavia, va notato che il primo sovrano della dinastia a governare nel Sud Italia fu suo padre Filippo V, che salì al trono di Madrid nel 1700. Durante la lunga Guerra di Successione Spagnola, Filippo perse il vicereame di Napoli e Sicilia nel 1707 a favore degli Asburgo d’Austria, nonostante la sua vittoria nella guerra e il suo effettivo controllo sulla Spagna. Gli Asburgo mantennero il controllo di Napoli e Sicilia fino al 1734, quando Carlo di Borbone, figlio di Filippo V e della sua seconda moglie Elisabetta Farnese, riconquistò il vicereame napoletano con il sostegno diplomatico di sua madre. Carlo divenne così il sovrano effettivo e assunse il titolo di Carlo Re di Napoli, ripristinando l’autonomia del Regno di Napoli e rendendolo una nazione indipendente e sovrana.

Reggia di Caserta carlo iii di borbone ritratto da capodimonte

Re Carlo di Borbone (detto anche Carlo III di Borbone e di Spagna)

Re Ferdinando di Borbone

Carlo di Borbone abdicò al Trono di Napoli nel 1759 per salire su quello di Madrid, separando le due corone. Suo figlio Ferdinando, di soli otto anni, fu nominato erede a Napoli e affidato a un Consiglio di Reggenza che continuò la politica riformista avviata da Carlo di Borbone in collaborazione con Madrid. Questo periodo fu caratterizzato dal celebre riformismo borbonico, che Ferdinando portò avanti fino all’avvento della rivoluzione. Un esempio di questa politica riformista fu lo Statuto di San Leucio, considerato la prima forma di socialismo e di parità uomo-donna.

Nel 1768 Ferdinando sposò Maria Carolina d’Austria, figlia dell’Imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, e da lei ebbe 18 figli. La moglie esercitò una grande influenza sulle scelte politiche di Ferdinando, soprattutto dopo la nascita del loro primogenito Francesco. Lo scontro con Tanucci portò alla sua sostituzione con il principe John Acton, che portò il Regno sotto l’influenza britannica. Nonostante la rottura con Madrid, il processo riformistico continuò, influenzato dai genitori dei monarchi, Carlo di Borbone e Maria Teresa.

A causa della Rivoluzione Francese, la politica di riforme in Italia subì un’interruzione a causa del cambiamento di atteggiamento dei sovrani napoletani verso le innovazioni politiche. Dopo il 1794, Ferdinando e Maria Carolina si resero conto che gli intellettuali illuministi e massoni stavano tramando contro di loro. Nonostante alcuni tentativi di conciliazione con la Repubblica Francese, Ferdinando si unì alle Coalizioni internazionali antirivoluzionarie e antinapoleoniche, rimanendo fedele all’alleanza con gli inglesi.

1799: la Repubblica Napoletana

Sin dal 1796 il giovane Napoleone Buonaparte invade e conquista gradualmente la gran parte dei territori degli Stati italiani, incontrando ovunque la spontanea rivolta armata delle popolazioni italiane insorte in difesa della e dei legittimi secolari sovrani e governi.

Nel febbraio del 1798 gli eserciti rivoluzionari invadono lo Stato Pontificio, provocando la fuga di Pio VI e instaurando la giacobina Repubblica Romana. Nel mese di novembre, Ferdinando, consapevole che ormai ai napoleonici mancava solo il Regno di Napoli per completare la conquista d’Italia, decide di muovere guerra ai francesi.

Il proclama di Ferdinando, del 8 dicembre 1798, incitava i sudditi a resistere armati contro i francesi. Migliaia di persone, uomini, donne ed anziani, seguirono il proclama e combatterono per sei mesi fino alla riconquista del Regno. Tuttavia, i francesi conquistarono Napoli il 22 gennaio 1799, massacrando 10.000 insorti (i celebri Lazzari). Nel frattempo, la Corte si era trasferita a Palermo e Re Ferdinando aveva lasciato Napoli sotto il controllo di un consiglio di aristocratici e del Vicario regio Pignatelli.

A Napoli, la Repubblica fu istituita dai giacobini, che tentarono di attuare riforme repubblicane nelle province, ma con risultati limitati. Il malcontento popolare e la fedeltà alla dinastia erano evidenti ovunque, manifestandosi in modo sempre più minaccioso.

Il Cardinale Fabrizio Ruffo dei Principi di Scilla presentò un audace progetto al Re di Napoli per riconquistare il Regno di Napoli con l’appoggio delle popolazioni locali. Nonostante le perplessità iniziali, il Re concesse al Cardinale il titolo di Vicario del Re per il Regno di Napoli e una sola nave con sette uomini. Tuttavia, il Ruffo riuscì a mobilitare un esercito di decine di migliaia di volontari provenienti da tutto il Regno, fondando l'”Armata Cristiana e Reale” in nome di Ferdinando IV. Questa armata trionfò a Napoli il 13 giugno 1799, restaurando la monarchia borbonica.

Re Ferdinando e la Regina Maria Carolina tornarono sul Trono di Napoli in trionfo, ottenendo il pieno consenso delle popolazioni che avevano combattuto per loro. Dal 1805 regnarono in pace, ma furono poi colpiti dalla tempesta napoleonica.

Taurel Jean Jacques François – Entrata a Napoli dell’esercito francese comandato dal generale Championet 1799 (Reggia di Versailles)

La dominazione napoleonica

Nel 1806 Napoleone conquistò il Regno di Napoli e pose sul Trono il fratello Giuseppe. I Reali si trasferirono a Palermo e iniziò la guerriglia dei sanfedisti, che durò fino al 1810 e in particolare in Calabria fino alla Restaurazione.

Nel 1808, Napoleone emise un decreto da Parigi che ordinava a Giuseppe di recarsi a Madrid, mentre nominava Gioacchino Murat, suo cognato, come sovrano del Regno di Napoli. Murat rimase sul trono fino al 1815, quando avvenne la Restaurazione europea. Tuttavia, nel 1815, Murat, disperato per la sconfitta delle forze restauratrici, tentò un’ultima azione disperata sbarcando in Calabria e incoraggiando i contadini a ribellarsi armati contro i Borbone. Purtroppo, fu catturato e fucilato a Pizzo Calabro dopo essere stato incarcerato nel locale castello.

Reggia di Caserta anticamera dei baroni sala di marte - soffitto affresco stile impero dettaglio murat

Joachim Murat ritratto come il dio Marte nell’affresco della Sala di Marte della Reggia di Caserta

La nascita del Regno delle Due Sicilie

Dopo la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna, l’Europa entrò in una nuova fase chiamata Restaurazione. Ferdinando, diventato Re delle Due Sicilie, cercò di attuare una politica di pacificazione nazionale, ma si dimostrò troppo generoso con i collaboratori di Murat, confermando loro cariche e privilegi acquisiti durante il regime napoleonico. Questa decisione si rivelò presto un errore, soprattutto nel caso degli ufficiali militari.

A corte si scontravano due figure importanti: il Ministro de’ Medici, filoliberale e massone, e il Ministro della Polizia Antonio Capece Minutolo, Principe di Canosa, cattolico intransigente e fedele ai Borbone. Ferdinando scelse il de’ Medici, ma questa decisione portò nel 1820 a un’altra rivoluzione costituzionalista organizzata dalla setta massonica della Carboneria.

Inizialmente, Ferdinando accettò la costituzione, ma sapeva che Metternich avrebbe agito contro i rivoluzionari. Durante un Congresso della Santa Alleanza a Lubiana, Ferdinando chiese a Metternich di intervenire contro i rivoluzionari napoletani, richiesta che venne prontamente accolta. Così, Ferdinando ripristinò l’assolutismo e visse gli ultimi anni del suo regno in pace.

La suddivisione interna del Regno delle Due Sicilie

Re Francesco I delle Due Sicilie

A presto…

Re Ferdinando II delle Due Sicilie

A presto…

Re Francesco II delle Due Sicilie

A presto…

La conquista del Regno nel 1860

A presto…

La penisola italiana prima dell’unificazione del 1861. Si notino i vari Stati.

La "vera" storia dell'Unità d'italia

La storia del Regno delle Due Sicilie come la conosciamo oggi, è strettamente dovuta alla storiografia post unità d’Italia, vi si narrano due storie totalmente contraddittorie, una ufficiale e l’altra raccontata oggi da sempre piu studiosi.

Tesi ufficiale

Secondo la storia ufficiale scritta sui libri di storia scolastici, questo Regno era culturalmente ed economicamente sottosviluppato ed arretrato, e governato in modo prevaricatore dai Borbone. Sui vecchi libri non è raro l’uso di un tono molto ironico e dispregiativo nei riguardi dei Borbone, e su molti dizionari anche attuali la parola borbonico ha significato di retrogrado, arretrato. La storia dell’unificazione(semplificando) racconta che Garibaldi con i suoi mille uomini girò l’Italia sconfiggendo tutte le dinastie, liberando i popoli dagli oppressori e creando l’Italia unita.

Generalmente la storia ufficiale non aggiunge nient’altro circa la storia delle Due Sicilie, neanche dal lato culturale.

Tesi revisionista

Molti studiosi oggi descrivono questo Regno come la terza potenza economica europea, con Napoli quale capitale della cultura e dell’innovazione europea insieme a Parigi e Londra. Le Due Sicilie furono annesse al Regno della dinastia Savoia dopo essere state invase senza alcuna dichiarazione di guerra. I Savoia, in bancarotta, furono appoggiati dalla massoneria inglese, la quale fornendo uomini, mezzi militari e molto denaro (da usare per corrompere i generali borbonici), li aiutò ad invadere il ricchissimo Regno delle Due Sicilie, che al tempo deteneva il 60% di tutta la ricchezza italiana, ed in moneta d’oro e d’argento non di carta.

  • L’Inghilterra lo fece in quanto il Regno, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, ed alla sua grande flotta, si sarebbe avvantaggiato enormemente dall’apertura del nuovo canale di Suez (1869), che consentiva di accedere al sud-est asiatico senza più circumnavigare l’Africa. Napoli sarebbe divenuta il principale snodo commerciale tra l’Europa e le Indie, territorio di dominio inglese, e l’Inghilterra avrebbe dovuto utilizzare Napoli, territorio rivale, per accedere ai territori asiatici di suo dominio.
  • I Savoia, invece, lo fecero solo per appropriarsi delle ricchezze ed evitare la bancarotta, ripagando i loro debiti con le banche. Non erano davvero interessati all’Unità, non parlavano neanche la lingua italiana ma il francese.

Evidentemente è una vicenda molto controversa, mai analizzata ufficialmente.

Di seguito l’introduzione alla storia dell’Unità d’Italia tipica dei libri di storia scolastici. In questo caso vi è una descrizione delle condizioni economiche generali dei vari Regni italiani pre-unitari. La prima parte parla del nord in generale, la parte evidenziata è dedicata al Regno delle Due Sicilie, il resto descrive il Regno di Sardegna. La parte evidenziata dice:

“. . . Soprattutto nel Mezzogiorno la politica borbonica, espressione degli interessi della grande proprietà latifondista (i cosiddetti baroni), poco o nulla faceva per la modernizzazione dell’agricoltura, e favorire le attività manifatturiere. Basti pensare che nel 1854 solo 700.000 ducati sono stati spesi per opere pubbliche (strade, ferrovie, porti, scali commerciali), mentre le spese militari superarono i 13 milioni. “

Video sulla veridicità della storia dell'Unità d'Italia

Personalità di spicco della cultura e della società avvalorano la tesi revisionista sull’Unità d’Italia, e sulla reputazione del Regno in genere.

Speciale tg1 sul 150° anniversario dall’unità - Rai tv

Eugenio Scalfari: “gli italiani detestano lo stato …” – Repubblica tv

Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia

Paolo Mieli: “Italia ha debito storiografico con il sud

I Borbone oggi

La famiglia Reale odierna (non regnante):

  • Carlo di Borbone (Principe)
  • Camilla Crociani (Principessa)
  • Maria Carolina di Borbone (Principessa)
  • Maria Chiara di Borbone (Principessa)

Documentario sul Regno delle Due Sicilie

Viaggio nel Regno delle Due Sicilie. – Ulisse, di Alberto Angela. Rai Tv.

Il documentario di Alberto Angela, “Viaggio nel Regno delle Due Sicilie”, è stato trasmesso su Rai Tv. Durante la trasmissione, Angela ci porta in un viaggio nel tempo attraverso il Regno delle Due Sicilie, attraverso immagini storiche, ricostruzioni e interviste a esperti, il programma offre una prospettiva unica e approfondita su un periodo storico spesso trascurato, permettendo al pubblico di apprezzare appieno la ricchezza e la diversità del Regno.

L'economia

Nel 1860 la situazione del Regno delle Due Sicilie, confrontata agli altri Stati della penisola, era la seguente, considerando la ricchezza e il numero dei suoi abitanti:

  • Le tasse erano inferiori a quelle degli altri Stati.
  • I beni demaniali ed i beni ecclesiastici rappresentavano una ricchezza enorme, e, nel loro insieme, superavano i beni, della stessa natura, posseduti dagli altri Stati.
  • Il debito pubblico, molto piccolo, era quattro volte inferiore a quello del Piemonte, e di molto inferiore a quello della Toscana.
  • Il numero dei dipendenti secondo il numero di pensioni nel 1860, era la metà di quello in Toscana e quasi la metà di quello del Regno di Sardegna.
  • La quantità di moneta metallica circolante nel Regno delle due Sicilie, ritirata più tardi dalla circolazione dello Stato unitario, era in totale il doppio quella di tutti gli altri Stati della penisola messi insieme.

Francesco Saverio Nitti, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia, nel suo libro “Nord e Sud” scrisse che, al momento dell’introduzione della lira, dal Regno delle Due Sicilie furono ritirate 443,3 milioni in monete diverse conio , di cui 424 milioni erano monete d’argento, pari al 65,7% di tutte le monete circolanti nella penisola italiana.

Ducato d’oro delle due Sicilie. La moneta del Regno era esclusivamente di natura metallica: oro, argento e rame.

La ricchezza di ogni Regno italiano prima dell’Unità

Le riforme

A presto…

I primati del Regno delle Due Sicilie

I primati del 700
  • 1732 – il più antico istituto di sinologia e orientalistica d’Europa (il Collegio cinese di Napoli).
  • 1735 – prima cattedra di Astronomia e Nautica in Italia affidata a Napoli a Pietro De Martino.
  • 1739 – istituzione del primo tribunale del commercio in Italia.
  • 1739 – primo fucile a retrocarica a polvere e a vento in Italia (Napoli, Raimondo de Sangro).
  • 1751 – prima legislazione in Italia sull’organizzazione sanitaria.
  • 1753 – primi studi di sclerodermia con Carlo Curzio
  • 1754 – prima cattedra di economia in Europa affidata a Napoli ad Antonio Genovesi.
  • 1759 – primo quotidiano italiano (Diario Notizioso).
  • 1763 – primo cimitero italiano per poveri (il “Cimitero delle 366 fosse”, a Napoli).
  • 1764 – primi studi di epidemologia in Italia con Michele Sarcone
  • 1770 – prima “carrozza marittima” in Europa (futuro hovercraft) a Napoli (Raimondo de Sangro).
  • 1774 – prima istituzione in Italia della motivazione delle sentenze (Gaetano Filangieri).
  • 1777 – primo stato italiano a stabilire rapporti diplomatici ufficiali con l’Impero Russo.
  • 1780 – primo albo degli avvocati in Italia
  • 1781 – primo codice marittimo moderno (opera di Michele de Jorio).
  • 1782 – primo intervento in Italia di profilassi antitubercolare.
  • 1783 – prime leggi antisismiche in Italia.
  • 1783 – primo cimitero in Europa a uso di tutte le classi sociali (Palermo).
  • 1787 – nascita della moderna “arte ostetricia” femminile (con Teresa Ployant).
  • 1789 – prima assegnazione di “case popolari” in Italia (San Leucio presso Caserta).
  • 1789 – prima istituzione di assistenza sanitaria gratuita (San Leucio).
  • 1796 – Prima città italiana a ospitare un consolato dei neonati Stati Uniti d’America (consolato di Napoli con John Mathieu).
  • 1801 – prima scoperta mondiale di un asteroide: “Cerere Ferdinandea” (Giuseppe Piazzi).
  • 1801 – primo Museo Mineralogico del mondo.
  • 1802 – prima istituzione in Italia di “uffici per la vaccinazione”.
  • 1806 – prima cattedra di zoologia in Italia.
  • 1807 – primo orto botanico moderno in Italia a Napoli.
  • 1812 – prima Scuola di Ballo in Italia annessa al San Carlo.
  • 1813 – primo ospedale psichiatrico italiano (Reale Morotrofio di Aversa).
  • 1817 – prima legge in Italia per la gestione e l’accoglienza degli immigrati.
  • 1818 – prima nave a vapore nel Mediterraneo (Ferdinando I).
  • 1818 – prima scuola italiana per ciechi a Napoli presso l’ospizio dei Santi Giuseppe e Lucia.
  • 1818 – prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi).
  • 1819 – primo edificio costruito per un Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte.
  • 1822 – prime ricerche e pubblicazioni di medicina omeopatica in Italia.
  • 1828 – primi esperimenti di medicina omeopatica in Italia (Palermo).
  • 1830 – primo aletoscopio, macchina ottica inventata da Raffaele Sacco.
  • 1831 – prima istituzione di un assegno di disoccupazione per chi era impossibilitato a lavorare.
  • 1832 – primo ponte sospeso in ferro nell’Europa continentale sul Garigliano.
  • 1832 – prima ordinanza italiana in materia di nettezza urbana (con raccolta differenziata).
  • 1832 – prima istituzione in Italia di un ente per gli studi statistici (Direzione Centrale di Statistica con   il Giornale di Statistica di Sicilia).
  • 1832 – minor numero di pazzi rispetto alla popolazione in Europa (1 a 10.404 nel Regno di Napoli, 1 a 1.000 in Francia, 1 a 883 in Inghilterra, 1 a 5.568 in Piemonte).
  • 1833 – più alto numero in Italia di vaccinati contro il vaiolo in rapporto alla popolazione (oltre un milione e trecentemomila persone in venti anni).
  • 1833 – prima nave da crociera in Europa (Francesco I).
  • 1833 – più alto tasso di longevità in Europa (1 novantenne ogni 117 morti, 1 centenario ogni 946 morti, rispetto alla media europea di 1 a 11.996).
  • 1835 – primo istituto italiano per sordomuti.
  • 1836 – prima compagnia di navigazione a vapore nel Mediterraneo.
  • 1836 – primo progetto italiano per automobile (a vapore, in Sicilia).
  • 1836 – primi studi in Europa contro la distrofia muscolare (prof. Gaetano Conte).
  • 1838 – primi studi di Raffaele Piria sull’acido salicilico (futura “aspirina” a cui diede il nome).
  • 1839 – prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici.
  • 1839 – prima illuminazione a gas di una città italiana (terza in Europa dopo Londra e Parigi) con 350 lampade.
  • 1839 – prima normativa per la tutela dei beni culturali in Italia.
  • 1840 – prima fabbrica metalmeccanica d’Italia per numero di operai (1.050) a Pietrarsa presso Napoli.
  • 1841 – primo centro sismologico in Italia presso il Vesuvio.
  • 1841 – primo faro lenticolare a luce costante in Italia a Nisida.
  • 1843 – prima nave da guerra a vapore in Italia (pirofregata Ercole, a Castellammare).
  • 1843 – primo periodico psichiatrico italiano pubblicato presso il Reale Morotrofio di Aversa da Biagio Miraglia.
  • 1843 – primo progetto di “ascensore” (o “sedia volante”) in Italia.
  • 1844 – prima istituzione di un marchio per la tutela di un prodotto (“d.o.c.” per l’olio pugliese).
  • 1845 – prima locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa.
  • 1845 – primo osservatorio meteorologico italiano alle falde del Vesuvio
  • 1845 – primo Istituto al mondo per lo studio dei fenomeni vulcanici (Osservatorio Vesuviano).
  • 1846 – costruzione della prima locomotiva collinare in Italia a cura di Giovanni Pattison, capace di superare pendii del 2,5%.
  • 1851 – prima lavatrice motorizzata italiana a Napoli (presso l’Albergo dei Poveri)
  • 1852 – primo bacino di carenaggio italiano in muratura nel porto di Napoli.
  • 1852 – primo esperimento di illuminazione elettrica in Italia a Capodimonte.
  • 1853 – primo piroscafo nel Mediterraneo per l’America (il Sicilia della Società Sicula Transatlantica del palermitano Salvatore De Pace: 26 i giorni impiegati).
  • 1853 – prima applicazione dei principi della scuola positiva penale per il recupero dei malviventi.
  • 1853 – primo tunnel carrozzabile in Italia a Napoli tra San Francesco di Paola e piazza Vittoria.
  • 1854 – prima nave a vapore italiana ad approdare nel Nord America (il Sicilia).
  • 1855 – primo telegrafo elettrico in Italia.
  • 1856 – primo sismografo elettromagnetico nel mondo costruito da Luigi Palmieri.
  • 1858 – primo tunnel ferroviario italiano a Nocera.
  • 1859 – prima nazione italiana e seconda in Europa per produzione di guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno).
  • 1859 – prima bandiera italiana e seconda nel mondo (dopo quella inglese) per presenze nei porti francesi.
  • 1860 – la più grande industria navale d’Italia per numero di operai (a Castellammare).
  • 1860 – prima flotta militare d’Italia.
  • 1860 – prima flotta mercantile in Italia (seconda nel mondo)
  • 1860 – il minore carico tributario erariale in Europa.
  • 1860 – maggiore quantità di lire-oro conservati nei banchi nazionali in Italia (dei 668 milioni di lire-oro, patrimonio di tutti gli stati italiani messi insieme 443 milioni erano del Regno delle Due Sicilie).
  • 1860 – maggiore quantità di moneta circolante in Italia (433 milioni di lire).
  • 1860 – la città più popolosa d’Italia, Napoli (447.065 abitanti rispetto ai 204.715 di Torino o ai 194.587 di Roma).
  • 1860 – il più alto numero in percentuale di addetti all’industria in Italia
  • 1860 – il più alto numero in percentuale di addetti all’industria in Italia (1.189.582 solo nel Mezzogiorno continentale).
  • 1860 – primo stato italiano per percentuale di orfanatrofi, ospizi, collegi, conservatori e strutture di assistenza e formazione.
  • 1860 – Prima Borsa Merci in Italia e seconda Borsa Valori dell’Europa continentale.
  • 1860 – la più bassa percentuale di mortalità infantile.
  • 1860 – più alto numero di centenari in Italia (46 i centenari ancora al 1861 nelle province napoletane, 9 in Piemonte, 4 in Lombardia).
  • 1860 – la più alta percentuale di medici per abitanti in Italia.
  • 1860 – prima città d’Italia per numero di teatri.
  • 1860 – prima città d’Italia per numero di conservatori musicali.
  • 1860 – primo “piano regolatore” in Italia, per la città di Napoli.
  • 1860 – prima città d’Italia per numero di tipografie (Napoli: 113).
  • 1860 – più alto numero in assoluto e in percentuale di iscritti all’università in Italia (Napoli, 10.528).
  • 1860 – prima città d’Italia per numero di giornali e riviste.
  • 1860 – minor numero di condannati a morte in Italia (fin dal 1848).
  • 1860 – la più alta quotazione di una rendita statale (120% alla Borsa di Parigi).
  • 1860 – il minore carico tributario erariale in Europa.
  • 1860 – minore percentuale di emigranti in Italia.

La Ferdinando I, la prima nave a vapore del Mediterraneo.

Voluto da re Carlo di Borbone, è il piu imitato ed anche il piu antico teatro al mondo (attivo sin dal 1737). Rivoluzionò l’architettura teatrale mondiale introducendo la forma a ferro di cavallo e le balconate. Ogni teatro al mondo con questa forma è ispirato al San Carlo, anche, ad esempio, la Scala di Milano, il teatro di corte in Versailles, o l’Opera Royale di Parigi.

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