Progettata da Luigi Vanvitelli nel 1752, la magnifica Reggia di Caserta fu creata per essere il nucleo della nuova Capitale del Regno.
A presto…
La Reggia di Caserta possiede una pianta rettangolare articolata su edifici di fabbrica, si affaccia su quattro grandi cortili interni. Un grande portico (cannocchiale ottico) costituisce l’ideale collegamento con il parco e la cascata, posta scenograficamente al culmine della fuga prospettica così creata. Il grande Scalone d’Onore collega il piano inferiore ed il superiore, e quindi ci conduce agli appartamenti reali. Le stanze utilizzate dalla famiglia reale sono stati rimaneggiate più volte nel corso del secolo, per raggiungere la cosiddetto “omogeneità degli interni” tipica del design architettonico e decorativo del XVIII secolo, e in parte con il gusto tipico del XIX secolo per l’arredamento composito e per i piccoli oggetti.
Sul vestibolo superiore di fronte allo Scalone, è possibile visitare la Cappella Palatina; progettata da Vanvitelli, anche nelle decorazioni, è certamente la stanza più di ogni altro mostra una chiara analogia con l’omologa di Versailles progettata da Jules Hardouin Mansart. Il Teatro di Corte, che si trova sul lato occidentale del palazzo, è un meraviglioso esempio di architettura teatrale del XVIII secolo.
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La Reggia di Caserta si dice essere la più grande al mondo e, quindi, molto più anche della Reggia di Versailles. Ma è vero? Confronta le due Regge
Aut. Nando Astarita
Nel 1806, primo anno del decennio d’occupazione francese, Giuseppe Bonaparte decise che il traffico, sempre in aumento, non dovesse più passare davanti alla Reggia e che la piazza fosse recintata da un basso muretto. Perciò fece sapere al Decurionato della città (consiglio comunale ) che avrebbe apprezzato la realizzazione, a spese del Comune, della strada ellittica già prevista da Vanvitelli.
Il Decurionato accettò, malgrado le scarse risorse finanziarie, sia perché i francesi avevano soppresso gli esosi diritti sul mercato di Caserta, sia perché chiese, in contropartita, che Caserta diventasse capoluogo di provincia ( avverrà nel 1818).
Anni dopo, col ritorno dei Borbone, re Ferdinando II pensò addirittura di recintare con una cancellata in ferro l’intera piazza antistante la Reggia.
Perciò, la Caserta, così come oggi, è nata perché quella cancellata non fu più realizzata. Infatti, se ciò fosse avvenuto, non sarebbe stata prolungata la Regia Strada per Capua ( via Appia) fino alla piazza del Trivio ( piazza Dante) e, di conseguenza, non si sarebbe poi realizzato il Corso, la strada borghese, matrice di gran parte dello sviluppo urbanistico della città.
Salvatore Fergola – “Torneo di Ferdinando II”, 1849
In Prima anticamera di Murat, delle Sale Reali