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Sala dei modelli architettonici della Reggia

I progetti originali, ed i modelli del progetto di Reggia e Parco

Descrizione

Il centro della Sala dei Modelli è occupato dal Modello della parte centrale della facciata del Palazzo Reale di Caserta. Si tratta di uno dei tanti plastici che il Vanvitelli fece realizzare dall'ebanista Antonio Rosz (att. 1751 - ante 1806) - spesso in collaborazione con artisti di origine teutonica quali Lener, Vener, Fletter, Chelbel, Poel, Majer, Fait, Cherches, Altel - per offrire al sovrano, Carlo di Borbone, una visione tridimensionale ed in scala delle future architetture del Palazzo. In questo caso l'intento del Vanvitelli - siamo nel 1759 e l'architetto ipotizzava di dover seguire a Madrid Carlo che a breve sarebbe divenuto sovrano di Spagna - era anche quello di lasciare un valido strumento di lavoro a chi l'avrebbe sostituito sul cantiere di Caserta. Alle pareti della sala si espongono i bozzetti superstiti - di mano di Valerio Villareale (Palermo, 1773 - ivi, 1854) e Domenico Masucci (Napoli, 1772 ca. - ?) - dei rilievi in stucco alle pareti delle sale di Marte e Astrea. Alle pareti, ancora, una serie di disegni connessi alla progettazione della Reggia di Luigi Vanvitelli e di suo figlio Carlo, che dopo la sua morte (1773), diresse i lavori del Real Palazzo. Nella sala sono collocate, anche, cinque sculture in bronzo di Francesco (Roma, 1749 - ivi, 1819) e Luigi (Roma, 1780 - ivi, 1852) Righetti, campioni del Neoclassicismo internazionale ed infine il gruppo in stucco dorato di Tito Angelini (Napoli, 1804 - ivi, 1778) raffigurante Partenope come personificazione del Regno delle Due Sicilie che incorona il Genio delle Arti.

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Il modellino della facciata della Reggia

La sala ospita una serie di modelli lignei, realizzati da maestranze di corte, relativi ad alcuni importanti ambienti della Reggia. Si tratta dei modelli eseguiti secondo le indicazioni dell'architetto Antonio de Simone (Napoli, 1759 - ivi, 1822) e databili al 1813:

  • il primo raffigura «tre pareti della prima sala di rappresentanza», detta sala di Marte,
  • il secondo rappresenta «due pareti della seconda sala di rappresentanza», detta sala di Astrea, due ambienti di deciso gusto neoclassico e di valenza internazionale anche per l'intervento in fase progettuale di artisti del calibro dell'architetto Etienne-Cherubin Leconte e di Konrad Heinrich Schweickle, scultore. 

Si espongono qui, inoltre: 

  • i due modelli raffiguranti la sala del Trono della Reggia, uno realizzato su progetto di Pietro Bianchi e databile al 1829 e l'altro - probabilmente rispondente al progetto definitivo realizzato da Gaetano Genovese a partire dal 1838 ed eseguito entro il 1845 -databile al 1843 - 45.
  • Documenta l'attività di Carlo Vanvitelli (Napoli 1739 - ivi, 1821) a Caserta, in particolare quella relativa alla riprogettazione del Parco della Reggia, un modello raffigurante la Fontana di Eolo realizzata dal Rosz e aiuti nel 1777.
  • Alle pareti della sala, una serie di disegni - raffiguranti sia il Palazzo Reale di Caserta che i cosiddetti "Ponti della Valle" - appartenenti alla Dichiarazione dei disegni di Luigi Vanvitelli. L'opera, pubblicata nel 1756 a Napoli dalla Regia Stamperia, contiene le tavole progettuali del Palazzo Reale di Caserta che l'architetto realizzò secondo i desiderata di Carlo di Borbone.
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Progetto del soffitto del Teatro di Corte

Il modellino per la prima versione della Sala del Trono

Tito Angelini – Partenope come personificazione del Regno delle Due Sicilie incorona il Genio delle Arti

Il modellino della Cappella Palatina

Il modellino della Cappella Palatina. Notare le enormi dimensioni

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