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Scopri cosa fare nel Vesuvio, ed organizza la visita al famoso vulcano che distrusse Pompei

Il Vesuvio

Descrizione del Vesuvio, probabilmente il vulcano più famoso al mondo

Il Vesuvio è un vulcano attivo, situato in Campania. Tipico esempio di vulcano a recinto, è costituito di due coni sovrapposti, non concentrici, di cui, quello esterno, rappresentato dal monte Somma, è un vulcano formatosi in epoca anteriore. Nell’ambito dell’antico cratere del monte Somma, si eleva il gran cono interno, ossia l’attuale Vesuvio. Unico avanzo del cono esterno di forma circolare è il colle del Salvatore, su cui sorge l’Osservatorio Vesuviano a quota 608 m. Il monte Somma culmina nella Punta Nasone (1.132 m); l’altezza e il cratere dell’attuale Vesuvio variano secondo le fasi di costruzione o distruzione.

L'eruzione del 79 d.C.

Famosi sono i disastrosi terremoti del 5 febbraio del 63 d.C. e del 24 ottobre del 79 d.C. Dopo un lungo periodo di inattività, nel corso del quale le pendici si erano ammantate di boschi, il vulcano si risvegliò nel 79 d.C. con la tragica eruzione che seppellì sotto tonnellate di fango, cenere e lava Ercolano, Pompei e Stabia. La descrizione del fenomeno, ci fu tramandata da un testimone oculare, Plinio il Giovane.

L'attività eruttiva

Dopo il 79 il Vesuvio entrò in fase abitualmente esplosiva, interrotta da numerose eruzioni effusive laterali. Il 6 dicembre 1631, con una nuova fase di parossismo produsse fenomeni catastrofici; l’affusione delle lave distrusse campi coltivati, invase i paesi vesuviani e fece 4.000 vittime. Tra le più notevoli eruzioni di chiusura di un periodo attivo si possono ricordare quella del 19 maggio del 1737, del 1760, dell’ottobre 1767, del 1779, del 1794, del 1855, del 1872. L’ultima eruzione ebbe luogo nel marzo del 1944, con il crollo del cono aguzzo del Vesuvio immortalato dai vedutisti e la devastazione di San Sebastiano e Massa di Somma. In alcuni casi le lave giunsero fino al mare, determinando modifiche alla linea di costa. Dal 1946 il Vesuvio non presenta più il caratteristico «pennacchio» di fumo.

Nel 1972 è stata istituita la Riserva Forestale di Protezione Tirone Alto Vesuvio, ricompresa nel 1991 nel Parco Nazionale del Vesuvio.

L’attuale, prolungato periodo di inattività (uniche manifestazioni visibili sono le fumarole dentro e fuori il cratere) è oggetto di vigile controllo da parte degli esperti, soprattutto perché il vulcano si erge in una delle zone più densamente abitate d'Italia.

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Il porto di Napoli col Vesuvio sullo sfondo

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