Il Parterre e il Bosco Vecchio
Il Parterre e l'antico Bosco Acquaviva
IL PARTERRE
Il parterre è l’ampia radura verde che si vede appena usciti dalla Reggia. Il nome deriva dall’espressione francese “par terre”, che significa “per terra”, dal momento che era stato progettato seguendo i disegni del giardino francese, con fiori posizionati in modo da creare onde di fiori colorati. Vanvitelli ha potuto contare sulla collaborazione del capo giardiniere francese Martin Biancour. A causa di un cambiamento nella progettazione durante i lavori, i letti fioriti descritti nel progetto originale furono sostituiti dagli ampi prati tuttora presenti. Al centro di ogni aiuola, nella prima metà del secolo XIX, furono piantati cespugli circolari di lecci ed allori per alimentare fagiani.
Il parterre è attraversato da una rete di viali disposti su uno schema a raggi. Il perimetro è delimitato da boschi di lecci, tigli e carpini, tagliato all’altezza di dieci metri. Sopra, il fogliame viene lasciato libero di crescere senza fissi moduli prestampati. L’effetto è una sorta di continuo “muro verde”, interrotto solo da aperture a sinistra in corrispondenza alle tracce. Sul retro vi è un semicerchio dove 16 piccole nicchie ospitano busti in marmo bianco a scopo decorativo. Queste statue sono chiamati “capolinea” a causa della loro funzione di delimitare le varie zone del parco.
IL BOSCO VECCHIO
Sulla sinistra del parterre c’è il Bosco Vecchio, esistente prima della costruzione del Parco. Esso era un giardino annesso alla residenza di una famiglia nobile di Caserta, Acquaviva, precedente ai Caetani di Sermoneta che vendettero a Re Carlo l’area per la costruzione della Reggia di Caserta.
Il Bosco Vecchio fu realizzato tra la fine del XVI ed i primi decenni del XVII dai principi Giulio Antonio (1578-1589) e Andrea Matteo Acquaviva (1594-1634). ln modo da rispettare l’ambiente naturale, Vanvitelli decise di non cambiarne radicalmente la struttura, ne addensò solo la vegetazione (lecci. edera e rusco). Anche l’uso originale è stato conservato, dato che il posto era usato come una sorta di “giardino segreto” per il divertimento e il riposo del sovrano e della corte.
LA CASTELLUCCIA
Il bosco nasconde la Castelluccia, una piccola torre a pianta ottagonale circondata da un fossato. Era stata costruita su una precedente struttura risalente al tempo degli Acquaviva, e nel 1769 fu modificata per il divertimento del giovane re Ferdinando IV. Fino al 1773 fu usata per ricreare finte battaglie. Così è stato dotata di un bastione, di torri e di edifici militari, piccole caserme, luoghi di guardia e mezzelune.
Dopo il 1818, ridiventò un torrione, assumendo l’aspetto sobrio ed elegante corrente. La parte posteriore è dotata di un piccolo giardino formale con fiori, cespugli, alberi di agrumi e piante rampicanti. La parte antistante mostra meravigliosi esemplari di piante esotiche: magnolie, araucarie, palme. A nord del Bosco Vecchio, al centro di una vasta radura, c’è la Peschiera Grande, un’ampia piscina a forma ellittica. E’ stata realizzato nel corso 1769, contemporaneamente alla Castelluccia, ed è la seconda architettura Parco costruita per il divertimento, e fu utilizzata anche per finte battaglie navali.
LA PESCHIERA GRANDE
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