Il cosiddetto “Appartamento di Re Joachim Murat” contiene arredi provenienti dalla ex Reggia di Portici che, dopo l’Unità d’Italia, fu smembrata e venduta nel 1871 dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia. Tali arredi sono di epoca Murat e Borbone
La volta dell’Anticamera dell’Appartamento di Re Joachim Murat è decorata con un affresco di Franz Hill – “Minerva che invita Telemaco a lasciare Itaca”, 1814-1815, mentre le pareti sono rivestite in seta di San Leucio a righe e zoccolo in marmi.
Vi sono tre dipinti:
Il camino è in marmo di Carrara con colonne e dotato di grande specchiera in vetro di Murano con cornice in legno dorato. Al di sopra del camino vi è un orologio a tempietto in bronzo dorato. Di notevole valore artistico anche le console e la fioriera.
Vi è una grande credenza in legno di mogano con al di sopra due bronzi con base in marmo di Francesco righetti raffiguranti cani da caccia. Vasi di Sevres e lampadari in cristallo completano l’arredo della Sala.
La volta del Salotto dell’Appartamento di Re Joachim Murat è decorata con un affresco di Giuseppe Cammarano – “Ettore che rimprovera il fratello Paride per il rapimento di Elena”, anno 1818, mentre le pareti sono rivestite in damasco rosso in seta di San Leucio.
Vi sono tre grandi ritratti di:
E, inoltre il dipinto di Gaetano Gigante “Banchetto dei poveri offerto da Gioacchino Murat” del 1811
La console bianco-oro di questa sala dell’Appartamento di Re Joachim Murat, molto probabilmente progettata dall’architetto di corte Antonio Niccolini, dimostra il peso notevole che, quest’ultimo, ebbe nell’evoluzione del gusto della Corte, portandola dagli stili tardo Impero e Biedermeier, verso il Neobarocco, soprattutto dopo l’arrivo dell’ebanista Pietro Cheloni già autore del rinnovamento di Palazzo Pitti.
I bronzi con le statue equestri di Napoleone e Murat sono di Francesco Righetti.
La volta della Stanza da Letto dell’Appartamento di Re Joachim Murat è decorata con un affresco è in stile Impero a sfondo giallo con decori cin monocromo su sfondi grigio e rosa. Le pareti sono rivestite in seta di San Leucio a righe.
Dipinti:
L’architetto e ornatista parigino al servizio di Gioacchino Murat, Etienne-Chérubin Lecomte, fu incaricato dal re di riammobiliare le sale del proprio appartamento utilizzando arredi in parte da prelevare dal Palazzo Reale di Napoli e in parte da costruirsi appositamente per tale scopo, come quelli ora a Caserta.
A rendere memorabile questo ambiente alla viaggiatrice inglese avevano contribuito soprattutto l’eleganza di una toilette in marmo di Carrara (ora nella Sala da Bagno della Stanza da Letto di Re Francesco II), lo splendore delle tappezzerie e dei tappeti inglesi e turchi disposti sul pavimento. Nell’originale stanza de letto in Portici vi erano anche due eccezionali treppiedi di bronzo con enormi tazze dorate, ed anche uno spettacolare trofeo di armi con pistole, fucili e sciabole conquistate sul campo o donategli.
Tutti questi mobili dell’Appartamento di Re Joachim Murat, di manifattura napoletana, riprendono la forma degli ornati dai modelli francesi, ma rielaborandoli in modo magistrale.
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