L’arredo è in stile impero, e proviene dalla Reggia di Portici, dimora prediletta di Joachim Murat e Carolina Bonaparte, dismessa nel Novecento, il cui patrimonio è stato suddiviso tra le residenze reali di Caserta e di Napoli.
Lo compongono numerosi mobili in mogano con fregi in bronzo dorato (tra cui anche una commode con il piano costituito da un mosaico pompeiano), e varie sedie le cui spalliere sono decorate da due lance incrociate, e la seduta è tappezzata in seta ricamata, con al centro una ghirlanda con la lettera “J” che “G” – iniziali di Joachim (Gioacchino) Murat.
Il letto, ad esempio, è in mogano ed fu disegnato dall’architetto Lecomte. Ha una ricca decorazione in bronzi dorati, raffigurante scudi, mentre quattro picche sostengono il baldacchino coronato, da cui discende un tendaggio di raso avorio e blu frangiato.
Il monumentale letto fu trasferito insieme a due cassettoni e ad altrettanti comodini nella Reggia di Caserta intorno a metà dell’Ottocento, ma pur nella sua straordinarietà, non era l’unico presente nelle regge napoletane: a Caserta si conservano altri due letti che, pur non essendo citati negli inventari d’epoca Murattiana, furono eseguiti in quegli anni, o al più tardi subito dopo il ritorno di Ferdinando I, considerando che lo stile è identico.
L’arredo (di sicuro piacque a Ferdinando I di Borbone visto che fu ritratto vicino ad esso, come si vede in un quadro oggi nella Certosa di San Martino in Napoli) riprende l’elaborato stile dai coevi modelli parigini.
Se si osservano i mobili di ebanisteria napoletani dell’ultimo quarto del Settecento, si noterà come essi abbiano perlopiù superfici con pochi bronzi decorativi: maniglie, bocchette e guaine sulle zampe sono di sagoma semplice e spesso disadorne. I m obili dalla linea spiccatamente Impero e, quindi, ampiamente ricoperti di bronzi dorati, appartengano per lo più al periodo del regno di Murat.
Gli influssi dello stile Impero francese si riscontrano anche in questi mobili napoletani che erano stati progettati per arredare gli ambienti destinati alla vita quotidiana dei sovrani e della loro corte.