L’AFFRESCO POMPEIANO È VISIBILE IN: anticamera della stanza da letto di Ferdinando II
I primi scavi in Ercolano e Pompei, voluti da re Carlo di Borbone sin dal 1738, e i seguenti volumi con le stampe dei reperti, diedero origine alla fama delle due città vesuviane, ma ai primi viaggi culturali (il Grand Tour), ed alla nascita di una nuova moda, quella per l’antico che, insieme al rivoluzionario progetto della Reggia da parte di Vanvitelli, diedero origine col tempo ad un nuovo stile: il Neoclassico. Partita dal Regno della due Sicilie, la moda per l’antico si diffuse in tutta Europa, e diede origine al Grand Tour.
La moda per l’antico la si ritrovava in ogni oggetto della vita comune (arredi, oggetti personali, vestiti, etc), così come nella decorazione dei palazzi nobiliari.
Nel soffitto affrescato in questione notiamo una decorazione ripresa dal cosidetto “quarto stile” Pompeiano, riscontrabile, ad esempio, nella Casa dei Vettii a Pompei e Domus Aurea di Nerone a Roma, stili rielaborati dapprima nel Rinascimento, poi nella seconda metà del ‘700 dopo la scoperta di Pompei.
Pur mantenendo la suddivisione a riquadri tipica del quarto stile pompeiano, l’abbondanza decorativa floreale risente ancora del precedente gusto Rococò. Sono presenti, inoltre, figure zoomorfe, le classiche ghirlande (presenti in moltissimi arred), grottesche, ect.
Ai bordi vi è una cornice geometrica suddivisa in sezioni, con decorazioni mitologiche monocrome, ed intrecci geometrici. Agli angoli del soffitto, piccole testine classiche sono poste al centro di conchiglie.
Anche le pareti, pur se rivestiti di tappezzeria, hanno decorazione tratta dai motivi pompeiani.
Restano sempre straordinari malgrado 200 anni di spoliazioni, furti e danneggiamenti