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La Sala della Primavera fu l'Anticamera per le Udienze

Nell'Anticamera si attendeva di essere ricevuti dal Re

Descrizione

Tale anticamera detta della Primavera, serviva da sala di attesa dove sostavano gli ospiti in attesa di essere ricevuti nella Sala dell’Udienza accanto.

Questa sala è affrescata con “Il trionfo della Primavera” opera di Antonio Dominici, ultimata nel 1787. Al tempo era identificata quale “Prima anticamera a mezzogiorno”.

reggia di caserta anticamera detta sala della primavera - (ENG: royal palace of caserta antechamber called hall of spring )

La Sala

Decorazioni ed arredi dell'Anticamera

L'affresco della Primavera

Nella Primavera del Dominici il risveglio della vita, è rappresentato quale un giardino da cui si intravedono dei portici vegetali e con balconate con spettatori che osservano la sala, musicisti che suonano ed angeli che allestiscono la festa volando per intrecciare ghirlande di fiori. Al centro con effetto prospettico e seduta sulle nuvole vi è la Primavera incoronata dagli angeli con una ghirlanda.

Curiosità: le ghirlande iniziarono ad essere molto usate nella decorazione dopo le scoperte di Ercolano e Pompei.

L’affresco

Dipinti

I dipinti della sala furono realizzati dal 1784 al 1799 dal vedutista tedesco Jacob Phillip Hackert appositamente per questo ambiente:

  • Il varo de la Partenope nel 1786;
  • Cantiere di Castellammare con il varo di un vascello;
  • Foria d’Ischia;
  • Il passaggio de la Squadra spedita in Algeri;
  • La Flotta napoletana che salpa per Tolone;
  • il Porto e la Badia di Gaeta;

Le sovrapporte ed i sovraspecchi furono dipinti, nello stesso periodo, da Giovan Battista Rossi, con allegorie raffiguranti: la Lirica, la Poesia, Tragica e Pastorale e l’Epica. I sovraspecchi raffigurano Apollo, dio delle arti e delle scienze, e Orfeo, protettore della Musica.

Un sovraporta su boiserie di Gennaro Fiore e Bartolomeo Natale

J. P. Hackert “Il varo de la Partenope nel 1786”

Arredi

Le pareti sono rivestite con sete provenienti dalle seterie reali di San Leucio, e le boiserie furono create da Gennaro Fiore e Bartolomeo Natale.

Le consolle sono progetti dell’architetto Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi Vanvitelli, e sono emblematiche del suo stile classicista ma di impronta Rococò: stilizzando le gambe arcuate tipicamente Rococò, e semplificando la forma del tutto, gli conferisce uno stile moderno e classicista. Il colore bianco ed oro, tipicamente napoletano, ne sottolinea ulteriormente le linee semplici e moderne. Anche le sedie sono di stile transizione, pur se di stile Rococò, le gambe a tronco di piramide dimostrano che stava nascendo un altro stile, il Neoclassico.

Questi mobili sono databili fra il 1796 e il 1798 poiché sono elencati nell’Inventario del 1799, anche se nel 1806 verranno trasportati in Sicilia, dove compaiono nell’inventario redatto a Palermo”.

Il camino è in marmo grigio di Mondragone e fu eseguito dallo scultore Gaetano Salomone, che si occuperà, con le sue maestranze, della decorazione plastica dell’Appartamento Reale.

Completa l’arredo mobile una fioriera di meta ‘800 composta di tripode di legno dorato, intagliato e centinaio con sei vasi di porcellana dipinta su cui vi è il monogramma di Re Ferdinando II.

Il lampadario è in vetro di Murano con fiori in pasta vitrea.

Tale sala esemplifica lo stile dell’epoca di transizione tra il Rococò ed il Neoclassico.

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fioriera neobarocca in legno dorato a forma di tripode, con porcellane su cui, in un caso, vi è il monogramma di Re Ferdinando II.

Lampadario è in vetro di Murano con fiori in pasta vitrea, e ghirlande che richiamano quelle presenti nell’affresco del soffitto.

Orologio in bronzo dorato su base di carrara, rappresentante una donna che da dell’uva ad un caprone

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