La Manifattura Giustiniani discende dalla tradizione ceramica di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento. Fu fondata a Napoli verso il 1760 da Nicola Giustiniani, e produsse nei primi tempi terraglia color crema e maioliche, decorata con colori a smalto, nonché belle mattonelle in maiolica (per es. quelle del pavimento della cappella di S. Maria dei miracoli nella chiesa del Gesù delle monache a Napoli). Gli affari prosperarono sotto la direzione di Biagio Giustiniani, nipote del fondatore, all’inizio del XIX sec. (soprattutto dopo la chiusura della reale manifattura di porcellane dì Napoli, avvenuta nel 1821), con la produzione di un grazioso vasellame da tavola, statuette di personaggi in abiti dell’epoca, busti a grandezza naturale, statue da giardino, fioriere, riproduzioni di statue antiche, etc. La fabbrica è però particolarmente nota per le belle copie di vasi classici e gli adattamenti che delle loro forme e ornamenti furono fatti per certi pezzi come per es. il grande servizio da tavola “etrusco”, oggi nel Museo Duca di Martina alla Floridiana a Napoli. (La fabbrica Del Vecchio produceva simili copie di vasi classici.)A partire dal 1829 venne prodotta una varietà di porcellana, ma nel 1848, poco dopo la morte di Biagio Giustiniani, la fabbrica dichiarava fallimento e i pezzi giacenti in magazzino venivano venduti. Due figli, però, continuarono l’attività in dimensioni più ridotte, finché Michele Giustiniani, pronipote del fondatore, ricostituì l’azienda dapprima in società con uno zio e poi, dal 1870, in proprio. Sotto la sua direzione la fabbrica produsse una vasta varietà di oggetti d’uso e ornamentali, fra cui alcune imitazioni della maiolica rinascimentale, e i suoi pezzi ottennero diversi riconoscimenti nelle esposizioni internazionali. Da un punto di vista commerciale, però, l’impresa andò incontro a un nuovo fallimento, a causa dell’eccessiva dilatazione della produzione, e dovette chiudere poco dopo il 1885. La scritta “Giustiniani” impressa sui pezzi fu il principale marchio di fabbrica.