Re Alfonso di Borbone difese il Regno ed il Papa dall'invasore piemontese

AUT. Fiore Marro (aggiornato)

Le origini di Alfonso di Borbone

Alfonso di Borbone (Caserta, 28 Marzo 1841 – Cannes 26 Maggio 1934)

Una delle figure borboniche più emblematiche per coraggio e valore, fu senza dubbio Alfonso di Borbone, Conte di Caserta, terzogenito di Ferdinando II. Fin da piccolo venne educato da ottimi istruttori, come il generale Niola. A 13 anni, come da tradizione, fu nominato II° tenente del terzo reggimento ‘Principe’. Il 29 settembre 1858 inizia la sua vera carriera militare con la promozione a capitano di II classe di arma d’artiglieria, arma che gli fu la più congeniale; fu affidato alla compagnia di Ferdinando Ussani, fu il periodo in cui si legò con i fratelli Ussani, in particolare con Gabriele Ussani che gli rimase fedele fino alla fine, ed ebbe un forte legame di stima ed amicizia anche con i fratelli Matteo e Girolamo Negri.

La fine del Regno

L’11 agosto 1860 fu promosso maggiore, partecipando ai consigli della corona pronunciandosi sempre per la resistenza e per affrontare Garibaldi in campo aperto a Salerno, ma il Re aveva deciso diversamente ed il conte di Caserta, con la sua divisione ubbidì all’ordine di trasferimento a Capua. Da quel momento cercò sempre di essere in mezzo ai suoi soldati ed il 21 settembre, con la sua presenza, l’incitò nel vittorioso combattimento di Caiazzo ed essi vollero distendere ai suoi piedi le bandiere conquistate. Durante tutta la giornata del Volturno del 1° ottobre fu infaticabile nel portarsi da un angolo all’altro dei combattimenti esponendosi ai maggiori rischi con esemplare disprezzo del pericolo, animando, esaltando ed incoraggiando con tutto il suo coraggio ed ardore i nostri soldati. L’8 ottobre veniva promosso a grado di colonnello.

Alfonso di Borbone fu un giovane semplice, che come il suo amato padre, preferiva la vita militare in tutti i suoi aspetti, dormendo anche per terra in mezzo ai suoi compagni d’arme nel bivacco del campo sul Garigliano e che divideva con i suoi il poco cibo a disposizione, incurante dell’incessante bombardamento della flotta piemontese. A Gaeta, nonostante la sua giovane età, gli fu affidato il comando della terza divisione di batteria del fronte di mare, situata in uno dei punti più battuti dai tiri nemici, durante l’assedio mise sempre a repentaglio la sua giovane vita senza mai abbandonare i suoi dipendenti. Il 17 gennaio 1861, in un ordine del giorno, il generale Casella volle “Rendere palese all’universale i nomi di coloro cui tocca fortuna di maggiormente distinguersi a capo dei quali è bello per il vostro vecchio e veterano ministro segnalare il nome dell’intrepido Principe S.A.R. il conte di Caserta, colonnello di artiglieria, che con l’esempio e le indefesse cure sa infondere l’emulazione nella sua nobile arma’. Il 13 febbraio 1861 lasciò la piazza di Gaeta insieme ai sovrani; durante l’esilio romano si creò un attrito fra Francesco II ed il fratello Alfonso, che si aveva costituito una piccola corte personale con a capo Gabriele Ussani, ma questa frattura non fu mai aperta ribellione alle decisioni ed all’autorità del capo famiglia, ma soltanto diversità di vedute sul come affrontare la situazione politica. L’affetto e la lealtà verso il fratello maggiore furono sempre totali e sincere. Con il permesso del Re, il conte di Caserta si mise agli ordini del generale Kanzler ed a Mentana nel 1867 si segnalò ancora per valore e coraggio al punto che il generale francese de Polhès lo ritenne il piu meritevole di tutti a ricevere la Croce della Legion d’Onore, ma il re Napoleone III rifiutò di concederla solo per ragioni politiche. Il 18 settembre 1870, fedele ai suoi principi, indossò ancora la divisa militare, per difendere Roma dall’ultimo assalto piemontese.

Il trasferimento in Francia

Il 21 lasciò la capitale papalina e si trasferì in Francia. Parteggiando apertamente per la causa carlista in Spagna, chiese al predendente Don Carlos di potersi arruolare nel suo esercito e nel 1874 fu nominato colonnello di artiglieria. Durante la campagna, Alfonso di Borbone Due Sicilie, dimostrò quanto fosse un coraggioso e valoroso militare, comandò le batterie di Guipuzcoa e l’attacco vincente alla piazzaforte di Gactaria, dopo questa vittoria fu promosso generale di brigata e destinato alla divisione ‘Castiglia’ nella provincia di Burgos, ma nel frattempo le fanterie lealiste avevano circondato Guipozcoa e l’avrebbero espugnata se il nostro Alfonso non fosse rientrato prendendo il comando e battendo il nemico definitivamente nella battaglia di S.Marco. Terminata la campagna rientrò in Francia e si stabilì a Cannes, circondato dai suoi numerosi figli.

Alla morte del Re, il conte di Caserta proclamò i suoi inalterati diritti sulla corona delle Due Sicilie e non venne mai a patti con l’usurpatore piemontese a riguardo dei beni personali mai restituiti. Ultimo militare ufficiale dell’esercito borbonico, morì a Cannes il 26 Maggio 1934.

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