Lo straordinario monastero della Certosa di Padula, uno dei più estesi del mondo con i suoi 51.500 mq, è uno di quei luoghi in grado di riconciliare con il genere umano, trasformare la misantropia in gratitudine, ritrattare ogni valutazione negativa nei confronti dei propri simili. L’inverosimile senso di grandezza suscitato da questa struttura, infatti, è una testimonianza non solo dell’opulenza dell’ordine certosino, che ampliò un precedente edificio donato dai Sanseverino di Teggiano nel 1306, ma anche delle capacità creative dell’uomo: per quattro secoli, fino alla soppressione napoleonica, ogni limite, architettonico ed estetico, fu infranto. Si entra dalla corte esterna, dove i conversi avevano scambi commerciali con l’esterno e la facciata (1718-23) rifulge in tutta la sua barocca eleganza. Dopo la foresteria, con affreschi settecenteschi, e il rigoroso chiostro (1561) composto da un portico, il loggiato sovrastante e la fontana al centro, ecco la chiesa che, nonostante le razzie francesi di inizio Ottocento, mantiene intatta la sua magnificenza grazie ai raffinatissimi altari in scagliola e madreperla, e i due cori lignei (dei conversi e dei monaci), separati dall’iconostasi.
Le meraviglie della Certosa sono innumerevoli: dalla Sala del Tesoro al cimitero antico, dalle cucine spaziose come un lussuoso appartamento al Museo Archeologico della Lucania Occidentale (che accoglie vasi a figure nere e rosse e urne provenienti da necropoli dei dintorni risalenti al VI secolo a.C.), la visita è un inesauribile alternarsi di spazi all’aperto e al chiuso, restringimenti e improvvise dilatazioni di linee e prospettive, sentimenti di intimo raccoglimento o di libertà sconfinata. Tuttavia, è solo varcando la soglia della zona eremitica che si comprende perché il sito sia una tappa obbligata in qualsiasi viaggio campano: l’immensità del chiostro grande, realizzato tra la metà del Seicento e la fine del secolo successivo, e gli ambienti accoglienti delle celle dei monaci (oggi adorne di opere di arte contemporanea) legano indissolubilmente il concetto di spiritualità a quello di bellezza, oltre a trasmettere perfino ai viaggiatori meno interessati la seducente tentazione del ritiro. In fondo, lo scalone ellittico a due rampe conclude l’avvincente percorso.
Procedendo in direzione sud, la fiabesca bellezza del Vallo raggiunge improvvisamente il suo culmine: il connubio tra dimensioni sconfinate e sontuosità architettoniche della celebre Certosa, infatti, sembra scaturire dalla fantasia ispirata di un poeta. E tra musei originali, echi risorgimentali e ameni luoghi sacri, Padula ha molto altro da offrire. Scopri la spiritualità di Padula!
Battistero paleocristiano del IV secolo d.C., uno dei più antichi battisteri cristiani di tutto l'occidente. La sua unicità è di avere una vasca battesimale dotata di sorgente perenne, permettendo il battesimo per immersione.
COSTO BIGLIETTO: gratis
L'eremo ha origini nel III secolo d.C. quando si diffuse il culto del santo, ma c'è la possibilità che fosse già usato come luogo di culto pagano del dio Attis. Vi sono affreschi del Trecento.
L’Eremo è visitabile solo in occasione della festa annuale che si svolge la terza domenica di giugno, o tutto l’anno su prenotazione. Per visite e informazioni:
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Il Museo raccoglie tutti i reperti trovati nella zona durante gli scavi archeologici. Essi vanno dall'età preistorica all'epoca classica. è localizzato dentro la Certosa
COSTO BIGLIETTO: incluso nella Certosa
Vorresti scoprire la storia della genealogia tua famiglia? Questo è il posto che fa per te.
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Museo ad alto tasso di multimedialità che racconta la storia di Padula e del territorio, con una specializzazione sul Risorgimento.
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Joe Petrosino visse negli Stati Uniti e fu un anticipatore della lotta contro il crimine organizzato. Nacque in questa casa il 30 agosto 1860, che oggi ne ripercorre la vita attraverso cimeli, arredi originali e ritagli di giornali dell'epoca.
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