Capoluogo di provincia, Caserta è una città moderna, nata In seguito alla fondazione della grandiosa reggia vanvitelliana, voluta dai Borbone nel XVII secolo, anche se l’antica città è quella che oggi è chiamata Casertavecchia. Anche se la maggioranza dei visitatori visita la Reggia e va via, Caserta ed il suo circondario (senza contare la provincia) sono ricchi di attrattive che potete scoprire, in parte, in questa pagina perché è la classica città che finisce per stupire. Lasciati gli sfarzi della Reggia, ci sono infatti il medioevo di Casertavecchia, l’utopia industriale di San Leucio e la spensieratezza modaiola dei locali del centro.
L’arteria principale del centro è Via Mazzini, che scorre parallela alla recinzione della residenza reale; qui troverete negozi, locali e ristoranti. Casertavecchia e San Leucio sono invece fuori dal centro, ma si raggiungono comodamente in auto o con i mezzi pubblici.
La Reggia di Caserta è il palazzo reale più grande al mondo e fu costruito dai Borbone. Per saperne di più basta esplorare questo sito web
La presenza a Caserta della corte reale, spinse molto famiglie nobili a costruire a Caserta i loro palazzi, sia a causa degli incarichi a corte, che per poter abitare vicino ai sovrani. Una di tali famiglie fu quella del nobile siciliano Lorenzo Maria Paternò, il quale, divenuto presidente della Regia Camera e poi ministro della Giunta di Guerra, e dopo l’entrata di suo figlio nel governo borbonico, nel 1765 affidò all’architetto Gaetano Barba la creazione di un palazzo vicino la Reggia.
In città non si trovano solo i palazzi dell’epoca d’oro dei Borbone: in via Renella, parallela di corso Trieste a sud (sul lato opposto di via S. Carlo), sorge per esempio il singolare edificio di villa Vitrone, costruito in stile liberty sul modello delle ville coloniali dell’America del Sud.
Il Palazzo al Boschetto è una delle due testimonianze della Caserta pre-borbonica (l’altra è Palazzo Vecchio) Nel Seicento il principe di Caserta Andrea Matteo Acquaviva, si fece costruire una più tranquilla villa periferica rispetto a Palazzo Vecchio (in Piazza Vanvitelli). Così come abbellì con affreschi, statue e giardini il pre-esistente Palazzo Vecchio, volle che il nuovo avesse stupendo giardino ricco di viali, statue, fontane, pergolati ed uccelliere ed un ameno boschetto da cui poi prese nome il Palazzo.
Il palazzo risale al XVI secolo e fu proprietà degli Acquaviva d’Aragona, prima conti e poi principi della vicina Casertavecchia, che lo cedettero ai Borbone in coincidenza con l'inizio dei lavori di costruzione della Reggia. Il grande edificio, che conta oltre 140 stanze e ospita oggi gli uffici della Prefettura e della Questura di Caserta, accolse in numerose occasioni la famiglia reale, in visita per supervisionare il cantiere della Reggia.
Tornando sul tracciato di corso Trieste; isola pedonale in alcune ore della giornata, ci si imbatte nelle botteghe storiche e nei caffè più rinomati della città. Il corso (denominato in origine corso Campano e poi ribattezzato corso Umberto I), che nell’800 fu una delle arterie commerciali e alla moda più prestigiose del regno borbonico, sbocca dopo un percorso rettilineo di oltre 1 km su piazza IV Novembre, in corrispondenza del monumento ai caduti, un’imponente struttura sormontata da una statua della Vittoria (1927).
Allestito negli ambienti della chiesa del SS. Redentore, a poca distanza dal Duomo, il museo espone, tra le varie opere, arredi liturgici, paramenti e sculture asportati dalle chiese di origine in seguito al terremoto del 1980, per salvaguardarli da furti e danneggiamenti. Nel museo sono inoltre In mostra circa 200 opere precedentemente conservate nei depositi della Curia, tra cui frammenti scultorei dell’XI e XII secolo, lapidi risalenti al periodo tra il XVI e il XVIII secolo e un’importante collezione di ex voto.
Il Monumento ai Caduti di Caserta fu creato nel periodo fascista in omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Realizzato in marmo, ha forma di arco di trionfo e reca in cima una statua in bronzo che rappresenta la Libertà e la Vittoria. Inoltre è presente anche una fiaccola in bronzo con luce perpetua.
Si tratta della piazza di fronte la Reggia di Caserta, ed è la più grande d'Italia.
Piazza Vanvitelli è dedicata all’architetto reale Luigi Vanvitelli. Al centro della piazza è presente un monumento a Vanvitelli la cui scultura è un’opera del 1879 di Onofrio Buccini. La statua sorge su un basamento ornato da bassorilievi che raffigurano le più importanti opere realizzate dall’architetto, tra cui anche il Palazzo Reale di Caserta. Anticamente era nota come Piazza Mercato.
La centrale piazza Dante, conosciuta in passato con il nome di piazza Quattro Canti, è circondata da portici; qui hanno sede il Circolo Nazionale (il più antico della città, 1858) e il Circolo Sociale, importanti luoghi di aggregazione cittadina.
Lasciando piazza Dante su sulla sinistra (via Mazzini), si costeggia questa chiesa ridecorata da Luigi Vanvitelli, che conserva nell’unica navata dell’interno alcune opere d’arte degne di nota, tra cui la tela di Sant'Elena in adorazione della Croce, della seconda metà del ’600 e, sull’altare di destra, una Madonna del Rosario con santi domenicani attribuita a Girolamo Starace.
Una breve deviazione da via Mazzini, seguendo via Redentore, porta in piazza del Duomo. Edificata su progetto di Giovanni Fattarelli nel 1822, la chiesa è preceduta da un portico chiuso da una cancellata. L’interno si articola su tre navate e conserva alcune opere significative: San Sebastiano (attribuito a Girolamo Starace), Le tre Marie al sepolcro, la Resurrezione di Paolo de Matteis e un pulpito marmoreo ornato da bassorilievi.
A poca distanza dalla Reggia c’è il borgo medioevale di Casertavecchia, l’antica Caserta. Di fondazione longobarda, risalente all’VIII secolo, custodisce intatte le sue bellezze: visitando la piazza col suggestivo campanile, il Duomo in stile siculo-normanno, il castello ed i punti panoramici mozzafiato, si ha davvero l’impressione che il tempo si sia fermato, e che percorrendo le graziose stradine ci si possa imbattere in uno degli spiritelli beneauguranti così famosi tra chi vive in quei luoghi.
Il Belvedere di San Leucio fu voluto dai Borbone. Qui oltre al palazzo reale, fu costruita una prestigiosa manifattura della seta che ancora oggi rifornisce luoghi prestigiosi come il Quirinale o la Casa Bianca. Per regolare la vita della comunità locale, nel 1789, Re Ferdinando IV di Borbone promulgò un codice di leggi che poi, diffusosi nel mondo, diede origine al socialismo ed alla parità uomo-donna.
L’Acquedotto Carolino fu progettato da Luigi Vanvitelli per alimentare la Reggia, la città di Caserta e di Napoli, Carditello e tutte le fattorie del territorio. L’Acquedotto, è lungo addirittura 38km, ed attraversa montagne e vallate, ed è considerato la più importante opera ingegneristica europea del Settecento ed una delle opere pubbliche più importanti volute dai Borbone.
L’ Oasi di San Silvestro era l’antico bosco dove i re andavano a caccia quando erano a Caserta. Oggi è una splendida oasi del WWF dove è possibile fare molte attività a contatto con la natura e gli animali.
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