La Regina Maria Cristina di Savoia
Maria Cristina, tra imprenditorialità e santità
Le Origini
(Cagliari, 14 novembre 1812 – Napoli, 31 gennaio 1836)
Tratto da “”Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli”, Pacini Fazzi Editore – Lucca, 2018″
L'incontro col futuro re
Fu proprio Terzi a convincerla ad accettare la proposta matrimoniale che veniva da Napoli. Aveva diciannove anni. Le nozze con il ventiduenne Ferdinando II di Borbone furono celebrate il 21 novembre 1832 a Voltri, nel genovese.
Una vita dedicata agli altri
Affiancò l’azione politica del marito suggerendogli sempre scelte di giustizia, azioni caritatevoli. Insieme destinarono parte dei soldi previsti per i festeggiamenti per le loro nozze alla costituzione di una dote per 240 ragazze povere, riscattò molti pegni depositati al Monte di pietà. Intervenne nella vita di corte per migliorare le relazioni del marito, lo spinse alla mitezza, lo aiutò ad essere più disponibile all’ascolto e ad essere più indulgente. Nei pochi anni in cui fu regina riuscì a impedire l’esecuzione di tutte le condanne capitali. Fece collocare sullo scalone di Palazzo reale a Napoli una cassetta chiusa a chiave, che custodiva lei, in cui era permesso a tutti di imbucare richieste di aiuto e ogni sera l’apriva e prendeva nota di quanto le veniva chiesto. Dava poi indicazioni di intervento. Destinava gran parte delle sue ricchezze ad esaudire le suppliche che le giungevano. Si serviva da fornitori sempre diversi perché, era il suo convincimento, tutti potessero avere un po’ di guadagno e di fiducia. Sostenne le attività artigianali del Regno, dalle seterie di San Leucio agli opifici del corallo di Torre del Greco.
La fine
Il 14 gennaio nacque Francesco II. Napoli era in festa e con essa il regno intero. Ma la salute di Maria Cristina iniziò a peggiorare. Una forte febbre la teneva inchiodata nel letto, dimidiata dal dolore di non poter tenere stretto a sé il neonato e da quello del corpo che non guariva. Dopo giorni di agonia, il 31 gennaio a mezzogiorno entrò in coma. Poco dopo si spense. Il suo corpo fu esposto per otto giorni nella Sala d’Ercole. Poi, portata a spalla dai dignitari di corte, fu condotta nella basilica di Santa Chiara dov’è il Pantheon dei Borbone. Pioveva quel giorno e il popolo parlò del pianto del cielo, perché a soli ventitré anni lasciava per sempre il suo palazzo, la sua famiglia, la sua gente, “la reginella santa”.
La Beatificazione
Re Ferdinando II avviò il processo di beatificazione e il 10 luglio 1859 la Santa Sede comunicò che la regina era stata proclamata venerabile. Il 25 gennaio 2014, nella basilica di Santa Chiara di Napoli, fu celebrato il rito di beatificazione.