La Stanza da letto di Ferdinando II e della Regina Maria Teresa non corrisponde più all’inventario del 1799, perché la sala fu bruciata e rifatta dopo la morte di Ferdinando II di Borbone, penultimo Re di Napoli (22 maggio 1859), morto si credeva di malattia infettiva, ma molto probabilmente in seguito ad un avvelenamento.
Fu distrutto anche l’affresco del soffitto con “l’Allegoria della fecondità”, affrescato nel 1779 da Gaetano Magri e De Dominici, così come furono bruciati tutta la boiserie e gli arredi. Originali sembrano essere soltanto le sovrapporte del De Mura, forse realizzate per un altro ambiente e poi riutilizzate per la Stanza da Letto reale.
La Stanza da letto di Ferdinando II e della Regina Maria Teresa attualmente ha il soffitto affrescato nel 1859 in stile eclettico con base neoclassica ed elementi rococò.
In precedenza aveva un altro affresco, “l’Allegoria della fecondità”, affrescato nel 1779 da Gaetano Magri e De Dominici, che poi fu distrutto in seguito alla morte del Re come spiegato in precedenza.
C’è solo un dipinto nella camera da letto e fa da capoletto. Fu realizzato da Pompeo Batoni nel 1780 e raffigura “L’Allegoria della morte dei due figli di Ferdinando IV di Borbone”.
I fanciulli raffigurati, scomparsi a causa del vaiolo, sono Marianna e Carlo Tito, primogenito ed erede al trono, entrambi nati nel 1775, ma morti a distanza di due anni l’una dall’altro; difatti la piccola principessa perì nel 1780, invece il decesso del mancato successore di Ferdinando risale al 1778.