Il Regno delle due Sicilie: una storia controversa

Il blasone
Storia
La dinastia dei Borbone di Napoli e delle due Sicilie regnò sull’Italia Meridionale dal 1734 al 1861.
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Le origini
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La Repubblica Napoletana
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La dominazione napoleonica
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La nascita del Regno delle Due Sicilie
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Le riforme
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L'economia
Nel 1860 la situazione del Regno delle Due Sicilie, confrontata agli altri Stati della penisola, era la seguente, considerando la ricchezza e il numero dei suoi abitanti:
- Le tasse erano inferiori a quelle degli altri Stati.
- I beni demaniali ed i beni ecclesiastici rappresentavano una ricchezza enorme, e, nel loro insieme, superavano i beni, della stessa natura, posseduti dagli altri Stati.
- Il debito pubblico, molto piccolo, era quattro volte inferiore a quello del Piemonte, e di molto inferiore a quello della Toscana.
- Il numero dei dipendenti secondo il numero di pensioni nel 1860, era la metà di quello in Toscana e quasi la metà di quello del Regno di Sardegna.
- La quantità di moneta metallica circolante nel Regno delle due Sicilie, ritirata più tardi dalla circolazione dello Stato unitario, era in totale il doppio quella di tutti gli altri Stati della penisola messi insieme.
Francesco Saverio Nitti, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, nel suo libro "Nord e Sud" scrisse che, al momento dell'introduzione della lira, dal Regno delle Due Sicilie furono ritirate 443,3 milioni in monete diverse conio , di cui 424 milioni erano monete d'argento, pari al 65,7% di tutte le monete circolanti nella penisola italiana.
Voluto da re Carlo di Borbone, è il piu imitato ed anche il piu antico teatro al mondo (attivo sin dal 1737). Rivoluzionò l'architettura teatrale mondiale introducendo la forma a ferro di cavallo e le balconate. Ogni teatro al mondo con questa forma è ispirato al San Carlo, anche, ad esempio, la Scala di Milano, il teatro di corte in Versailles, o l'Opera Royale di Parigi.
La controversia storica
La storia del Regno delle Due Sicilie come la conosciamo oggi, è strettamente dovuta alla storiografia post unità d'Italia, vi si narrano due storie totalmente contraddittorie, una ufficiale e l'altra raccontata oggi da sempre piu studiosi.
Tesi Ufficiale
Secondo la storia ufficiale scritta sui libri di storia scolastici, questo Regno era culturalmente ed economicamente sottosviluppato ed arretrato, e governato in modo prevaricatore dai Borbone. Sui vecchi libri non è raro l'uso di un tono molto ironico e dispregiativo nei riguardi dei Borbone, e su molti dizionari anche attuali la parola borbonico ha significato di retrogrado, arretrato. La storia dell'unificazione(semplificando) racconta che Garibaldi con i suoi mille uomini girò l'Italia sconfiggendo tutte le dinastie, liberando i popoli dagli oppressori e creando l'Italia unita.
Tesi revisionista
Molti studiosi oggi descrivono questo Regno come la terza potenza economica europea, con Napoli quale capitale della cultura e dell'innovazione europea insieme a Parigi e Londra. Le Due Sicilie furono annesse al Regno della dinastia Savoia dopo essere state invase senza alcuna dichiarazione di guerra. I Savoia, in bancarotta, furono appoggiati dalla massoneria inglese, la quale fornendo uomini, mezzi militari e molto denaro (da usare per corrompere i generali borbonici), li aiutò ad invadere il ricchissimo Regno delle Due Sicilie, che al tempo deteneva il 60% di tutta la ricchezza italiana, ed in moneta d'oro e d'argento non di carta.
- L'Inghilterra lo fece in quanto il Regno, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, ed alla sua grande flotta, si sarebbe avvantaggiato enormemente dall'apertura del nuovo canale di Suez (1869), che consentiva di accedere al sud-est asiatico senza piu circumnavigare l'Africa. Napoli sarebbe divenuta il principale snodo commeciale tra l'Europa e le Indie, territorio di dominio inglese, e l'Inghilterra avrebbe dovuto utilizzare Napoli, territorio rivale, per accedere ai territori asiatici di sua dominio.
- I Savoia, invece, lo fecero solo per appropriarsi delle ricchezze ed evitare la bancarotta, ripagando i loro debiti con le banche. Non erano davvero interessati all'Unità, non parlavano neanche la lingua italiana ma il francese.
Evidentemente è una vicenda molto controversa, mai analizzata ufficialmente.
Di seguito l'introduzione alla storia dell'unità d'Italia tipica dei libri di storia scolastici. In questo caso vi è una descrizione delle condizioni economiche generali dei vari Regni italiani pre-unitari. La prima parte parla del nord in generale, la parte evidenziata è dedicata al Regno delle Due Sicilie, il resto descrive il Regno di Sardegna. La parte evidenziata dice:
". . . Soprattutto nel Mezzogiorno la politica borbonica, espressione degli interessi della grande proprietà latifondista (i cosiddetti baroni), poco o nulla faceva per la modernizzazione dell'agricoltura, e favorire le attività manifatturiere. Basti pensare che nel 1854 solo 700.000 ducati sono stati spesi per opere pubbliche (strade, ferrovie, porti, scali commerciali), mentre le spese militari superarono i 13 milioni. "
Generalmente la storia ufficiale non aggiunge nient'altro circa la storia delle Due Sicilie, neanche dal lato culturale.
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Personalità di spicco della cultura e della società avvalorano la tesi revisionista sull'Unità d'Italia, e sulla reputazione del Regno in genere.