Aversa fu fondata dai normanni nel 1030 a nord dell’abbandonata Atella. Dotata di mura per volere del condottiero normanno Rainulfo Drengot, fu la prima contea normanna indipendente in Italia. Dal 1053 fu sede vescovile ed ospitò prestigiose scuole grammaticali. Nel XIV secolo vi risiedette spesso la corte angioina, ed il suo castello fu teatro di episodi cruenti, come lo strangolamento di Andrea d’Ungheria (1345), primo marito di Giovanna I regina di Napoli.
Costruito nell’XI secolo per volere del principe normanno Riccardo I, è stato sottoposto a numerosi rifacimenti, fino alla forma attuale barocca che interessa anche la facciata. Della costruzione originale restano la cupola arabo-normanna, unica nel suo genere, a pianta esterna ottagonale ed il deambulatorio che dal 2003 ospita il Museo Diocesano. L’attuale Torre Campanaria della Cattedrale di Aversa fu costruita nel 1499 quando, a seguito del terremoto del 1457, l’originale campanile, collocato lateralmente alla cupola del duomo, crollò. Esterna al complesso della Chiesa, ad essa collegata solo nel 1733 mediante la realizzazione di un ponte, la torre si sviluppa verticalmente per un’altezza complessiva di m. 45,43.
All’interno del Duomo duecentesco di Aversa si colloca il museo diocesano che espone le opere d’arte provenienti della cattedrale e racconta la storia della città sia nell'epoca normanna del XI-XII secolo che successiva.Vi sono reperti architettonici e scultorei, oltre che arredi liturgici e reliquiari presenti nel duomo (lastre marmoree di San Giorgio col drago e dell’Elefante turrito, bassorilievi degli antichi stipiti della porta principale del Duomo, la Natività di Pietro Negroni e Girolamo Cardillo).Nelle Sale del Baldacchino (trono per l’esposizione eucaristica in argento e pergamene dell’XI sec.), di Loreto (Madonna del Gonfalone di Francesco Solimena, il reliquiario la Sacra Spina) e di San Sebastiano (sette tavole quattrocentesche di Angiolillo Arcuccio).
Il Castello, noto come “Aragonese”, oggi sede del Tribunale di Napoli Nord, fu costruito, nel suo nucleo centrale, da Ruggero II Altavilla sulle mura della Terza Cerchia, e rifatto da Alfonso d’Aragona. Nel ‘700 venne adibito a caserma di cavalleria ed ora ospita la scuola di formazione ed aggiornamento dell’amministrazione penitenziaria.
La chiesa di Santa Maria a Piazza è la chiesa più antica di Aversa. Essa sorge presso quello che all'epoca era il luogo di incontro e scambio di mercanzie da parte di gente di provenienza diversa come ebrei, arabi, bizantini e longobardiHa la facciata dominata da tre portali a sesto acuto. Le tre navate interne sono impreziosite da notevoli affreschi di scuola giottesca (XIV secolo), tra cui si segnala una "Dormizione della Vergine con apostoli".
Fondato tra il 1230 e il 1235 dal ramo femminile della famiglia Rebursa, i cui fratelli furono giustiziati con Corradino di Svevia, il monastero nacque come casa dei Rebursa trasformata in clausura.Il complesso di S. Francesco ha subito vari interventi nel corso dei secoli, mentre il chiostro, che conserva bellissimi affreschi, rimane l’unica testimonianza dell’aspetto romanico originario.
Di derivazione longobarda, successivamente trasformato e ampliato intorno al 1050 dalla principessa normanna Urrifrida, Imo a divenire abbazia nel 1092. per poi essere soppresso nel 1807 e destinato a orfanotrofio militare. Oggi ospita la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli. Molto interessante II chiostro rinascimentale, con un portico retto da eleganti colonne. Notevole è anche il portale romanico della chiesa, commissionato dall'abate Matteo I nel 1121. L'interno conserva colonne dell'XI secolo, racchiuse nei pilastri delle tre navate, e materiali provenienti dall'antica Afelio.
Lungo via Pietro Rosano (percorrendola fino in fondo si giunge alla porta S Giovanni) si imbocca a destra via S. Biagio rasentando la chiesa di S. Biagio, oggi in forme settecentesche ma eretta nell’XI secolo. L’atrio ha volte a crociera rette da pilastri a base poligonale. L’interno è a navata unica e possiede altari in marmi policromi. tra i quali si segnala quello maggiore. con un Martirio di san Biagio di discussa e non accertata attribuzione. Le undici cappelle sono impreziosite da notevoli dipinti databili a vari periodi tra il XVI e il XVII secolo. Il chiostro, di forme barocche, conserva in alcuni punti le vestigia romaniche della chiesa originaria.
Da via Pietro Rosano si imbocca via Plebiscito e si costeggiano eleganti palazzi. A sinistra si nota un portale durazzesco e, poco più avanti, il seggio di S Luigi. detto anche il “Sedile”, unica struttura medievale ancora esistente in città; rifatto nel 1692, ospita un monumento al milite Ignoto.
Sulla stessa piazza affaccia la chiesa di S. Domenico. con una luminosa facciata barocca, che conserva le statue di quattro pontefici e sulla sommità, quella di re Luigi IX Poco dopo l’imbocco di via S. Marta, sulla trova un bel portole ogivale. Da piazza S. Domenico, percorrendo via S. Marta si giunge in piazza Federico Santulli su cui si affaccia la chiesa di S. Nicola. I restauri seguiti al terremoto del 1980 sottolineano la stratificazione architettonica avvenuta nel corso dei secoli; sono stati infatti riportati alla luce frammenti di affreschi e una monofora gotica, pur lasciando testimonianze della fase barocca Sull’altare maggiore si può ammirare un bel Crocifisso, proveniente dalla cappella della Divina Pastora, e in una navata laterale una statua della Madonna venerata con lo stesso titolo.
All’estremità occidentale del borgo, lungo ria Giovanni Linguiti, si erge l’ex convento della Maddalena convertito nel 1813 da Gioacchino Murat in ospedale psichiatrico. Fu uno dei più Importanti ospedali psichiatrici italiani. Nella chiesa della Maddalena, chiusa e difficilmente visitabile, sono allocate splendide opere d’arte, tra le quali un Crocifisso ligneo del XIV secolo e una pregevole composizione di Giovanni da Nola.
Tornando indietro, lungo via Cesare Golia si giunge alla chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini, sede della parrocchia di S. Audeno. L’edificio presenta un notevole soffitto ligneo a cassettoni dorati, e sull’altare maggiore due preziose statue degli apostoli Pietro e Paolo.
Da qui si svolta a destra in via Vittorio Veneto e poi subito a sinistra: passando Andando verso nord si incontrano l’ex di fianco al Teatro Cimarosa. si arriva in piazza Principe Amedeo. Nella Villa Comunale sorge un monumento a Pietro Rosano (1847-1903), politico aversano.
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